
Ciò che viene taciuto alla prima generazione la seconda lo parta nel suo corpo (Francoise Dolto)

Quando si scoprono segreti, rivelazioni provvidenziali, un certo numero di affetti, legati a un vissuto difficile, di ripetizioni nocive e di traumi scompaiono. Nell’ottica transegenerazionale, una persona che soffre per via di un “fantasma che risorge dalla cripta”, soffre di una “malattia della genealogia familiare”, di una lealtà familiare inconscia, delle conseguenze di un “non-detto” divenuto segreto.

Nella clinica è possibile constatare la trasmissione transgenerazionale dei traumi gravi non esplicitati – o dei lutti non elaborati – così come dei traumi di guerra (gas, annegamenti o quasi, torture, violenze che colpiscono un genitore o il proprio fratello o un compagno di guerra).

Ho visto tante di queste coincidenze che ormai preferisco parlare di ripetizioni familiari inconsce e di sindrome da anniversario.

Gli insuccessi scolastici di bambini intelligenti sono legati alla nevrosi di classe, ossia al timore a all’ambivalenza di fare meglio dei propri genitori e/o di rompere, in seguito, i ponti con loro, socialmente e professionalmente. Tali insuccessi sono spesso legati alla difficoltà che questi ragazzi hanno nel raggiungere un livello scolastico, universitario e culturale che i loro genitori (che non avevano un diploma, per esempio) non hanno mai raggiunto e all’ambivalenza inconscia dei genitori rispetto alla promozione sociale del figlio – da essi vissuta, “in qualche modo”, come un tradimento della classe o dell’ambiente di origine.

Il fantasma nasce da un segreto che non si può rivelare. Spesso si tratta del segreto vergognoso di un genitore: una perdita o un’ingiustizia. Nascondendo questo lutto indicibile, lo si interiorizza in un “sepolcro segreto”, in una “cripta”. Il “fantasma” impersona dunque il segreto inviolabile di un altro; segreto che può trasmettersi dall’inconscio del genitore all’inconscio del figlio, da una generazione all’altra. […] Il terapeuta, lavornado sul tema transgenerazionale, aiuterà il cliente a identificare la sua cripta e a lberarsi. Dando un nome al fantasma, il portatore dello stesso potrà “disidentificarsi”, “differenziarsi” dal “fantasma” dell’antenato… e riconquistare la pace. […] Il fantasma sembra perseguire la sua opera in silenzio e in segreto. Si manifesta attraverso parole occulte, attraverso un non-detto, un silenzio, attraverso le crepe della realtà, le lacune lasciate dentro di sé dal segreto dell’altro. Le ripetizioni si manifestano senza una presa di coscienza o una razionalizzazione di ciò che accade. Per contro, i segreti familiari vengono investiti di libido e determinano la professione, le scelte del tempo libero e i passatempi.
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