fbpx
PageLines-LOGO-header-bianco.png

Tutti i figli sono buoni, e i loro genitori anche (di Bert Hellinger)

disciplina: - Articolo inserito il
Tutti i figlio sono buoni e i genitori anche

Il titolo forse farà scuotere la testa a qualcuno. Come è possibile una cosa del genere? Le dimensioni di questo titolo vanno molto oltre. Egli dice implicitamente che anche noi siamo buoni, che siamo stati buoni da bambini, e che continuiamo ancora ad esserlo. Dice, inoltre, che anche i nostri genitori sono buoni, perché sono stati figli, e a loro volta bravi bambini, e buoni genitori. Voglio dare qualche spiegazione riguardo al perché di questa frase e così allontanarci dalle chiacchiere superficiali che dicono: ma il bambino ha fatto questo, e i genitori hanno fatto quest’altro. L’hanno fatto. Ma per quale motivo? Per amore.
Questo ora lo spiegherò più approfonditamente. Faremmo degli esercizi con l’aiuto dei quali voi potete percepire nell’anima cosa significa, essere veramente buoni. Naturalmente il risultato finale del tutto sarà – io intanto ve lo anticipo – che ognuno è buono così com’è. È buono proprio in virtù del fatto di essere così com’è. Non dobbiamo, quindi, preoccuparci né di noi stessi, né dei nostri figli, né dei nostri genitori riguardo al fatto se siamo più o meno buoni. Semplicemente, a volte, il nostro sguardo è offuscato e non riusciamo a vedere verso chi siamo buoni, verso chi i nostri figli sono buoni e verso chi i nostri genitori sono buoni. Questo intanto lo voglio spiegare nel suo insieme prima di fare gli esercizi di percezione.

R10M – rimuovi i blocchi acquisiti nei primi 10 mesi di vita
Il campo spirituale

Attraverso le costellazioni familiari è venuto alla luce che siamo parte di un sistema più ampio, un sistema familiare. Questo sistema include non solo i nostri genitori e i nostri fratelli ma anche i nonni e i bisnonni e gli antenati. Questo sistema include anche altri che in qualche modo sono stati importanti per questo sistema, ad esempio partner precedenti dei nostri genitori o nonni. All’interno di questo sistema, sono tutti guidati da una forza congiunta. Questa forza segue degli ordini precisi. Il sistema familiare è un campo spirituale. All’interno di questo campo spirituale – così si può sperimentare attraverso le costellazioni familiari – tutti sono in risonanza con tutti. A volte questo campo è in disordine. Il disordine, si crea quando qualcuno che ne faceva parte, viene escluso o rifiutato o dimenticato. Queste persone escluse e dimenticate sono in risonanza con noi e nel presente fanno valere il loro diritto d’appartenenza. Perché in questo campo vale un ordine fondamentale: Tutti coloro che ne fanno parte hanno lo stesso diritto di appartenenza. Nessuno può essere escluso. In questo campo nessuno viene dimenticato, continua ad agire al suo interno. Qualsiasi sia stato il motivo mella sua esclusione, sotto l’influsso di questo campo, attraverso questa risonanza, un altro membro della famiglia sarà destinato a rappresentarlo. Allora questo membro, ad esempio un bambino, si comporterà in modo strano. Forse diventa dipendente o malato o criminale o aggressivo. Forse diventa perfino un assassino o schizofrenico, o quant’altro. Ma perché?

Perché questa persona guarda con amore su un escluso e ci costringe, attraverso il proprio comportamento, di guardare questo rifiutato o escluso con amore. Questo comportamento, per così dire cattivo, non è altro che amore per qualcuno che in questo campo è stato escluso. Adesso, piuttosto di guardare un bambino così con preoccupazione e cercare di cambiarlo, cosa che per’altro non è di nessuna utilità, come ben sapete, perché qui sono all’opera delle forze superiori, guardiamo insieme a questo bambino su questo campo al quale apparteniamo, su questo campo spirituale, finché, guidati da questo bambino, siamo in grado di guardare lì, dove questa persona esclusa aspetta di essere guardata da noi e le ridiamo un posto nella nostra anima, nel nostro cuore, nella nostra famiglia, nel nostro gruppo, forse anche nel nostro popolo. Quindi, tutti i bambini sono buoni, se li lasciamo essere buoni. Vale a dire, se piuttosto di guardare solo ai bambini, guardiamo lì, dove loro guardano con amore. Adesso, la grande esperienza fatta con le costellazioni familiari è questa: piuttosto di preoccuparci di questi bambini o di altre persone e pensare di loro “Come possono comportarsi così?” guardiamo insieme a loro, su una persona esclusa, e la reintegriamo. Dal momento che questa persona viene integrata nell’anima dei genitori, della famiglia e del gruppo, il bambino fa un profondo respiro. Sarà finalmente libero da quest’irretimento con un’altra persona. Sapendo questo, possiamo aspettare fin quando sappiamo, dove ci porta il comportamento di questo bambino, verso chi ci conduce noi come genitori o membri della famiglia.

Andando con i bambini e integrando l’altra persona, liberiamo questi bambini. Chi altro si sente anche liberato? Anche noi in quanto genitori o membri della famiglia. Ad un tratto siamo diversi o ci sentiamo arricchiti perché in noi abbiamo ridato un posto a qualcosa che era stato escluso. Adesso, d’ora in avanti tutti si possono comportare diversamente. Con più amore, con più indulgenza, andando oltre le misere distinzioni di bene e male, attraverso i quali forse pensavamo di essere noi migliori e gli altri peggiori, quando invece coloro che noi riteniamo peggiori, in realtà sono solo quelli che amano in un modo diverso. Se insieme a loro guardiamo verso dove va il loro amore, queste distinzioni tra bene e male non trovano più spazio. Tornando al titolo di questo capitolo, un’altra conseguenza è, naturalmente, quella che i nostri genitori sono buoni e che, dietro tutto ciò che biasimiamo in loro, agisce l’amore. Quest’amore però non va verso noi, ma da un’altra parte, lì, dove loro hanno guardato da bambini, verso qualcuno, che loro volevano integrare nella famiglia. Se iniziamo a dare spazio in noi a tutti questi esclusi, allora anche noi, insieme ai nostri genitori, guardiamo lì, dov’è il loro amore. Allora saremo liberi, e i nostri genitori saranno liberi. Ad un tratto ci percepiamo in una situazione del tutto diversa e impariamo, quel che il vero amore significa.

R10M – rimuovi i blocchi acquisiti nei primi 10 mesi di vita
Tutto

Prima di fare un esercizio, leggo un breve testo. È appena stato pubblicato un mio nuovo libro: “Verità in movimento”. All’interno di questo libro c’è un breve testo, che riassume, su piano filosofico, ciò che io ho appena spiegato qui. Il testo s’intitola “Tutto”.
“Tutto può essere solamente tutto perché collegato a tutto. (È questa la risonanza) Pertanto, ciascuna cosa è collegata a tutto. Niente può quindi esistere individualmente. Individuo si può essere solamente in quanto collegato a tutto, perché nel tutto c’è anche tutto il resto. (Quindi, non esiste niente individualmente, neanche un bambino. Guardando il bambino come singolo individuo, misconosciamo ciò al quale è legato, cioè a qualcosa di più grande.) per questo anch’io sono al tempo stesso tutto. Senza me non può essere tutto, e io non posso esistere se non nel tutto. (Queste sono riflessioni e visioni di ampia portata con conseguenze di ampia portata.).
Questo cosa significa per il mio modo di vivere, il mio modo di percepire, il mio modo di essere? Vedo in ogni uomo tutti gli uomini, e, quindi, vedo anche me. Percepisco in me tutti gli altri uomini, ognuno così com’è. In ogni uomo mi vengono incontro tutti gli uomini e tra loro ci sono anch’io. Come potrei, quindi, rifiutare qualcosa in loro, senza che, rifiutando loro, rifiutassi anche me? Come potrei gioire di loro, senza che, gioendo di loro, gioissi anche di me? Come potrei augurare del bene all’altro, senza augurarlo contemporaneamente a me stesso e a tutti gli altri uomini? Come potrei amare me stesso senza amare anche tutti gli altri uomini? (Perché noi siamo in risonanza con tutti.) Chi in tutti vede tutti, incontra in loro anche sé stesso, trova in loro anche sé stesso. Per questo, chi nuoce ad altri, nuoce anche a sé stesso. Chi ferisce gli altri, ferisce anche sé stesso. Chi agevola gli altri agevola sé stesso. Chi nega qualcosa ad altri lo nega a sé stesso. E chi li sminuisce, sminuisce anche sé stesso.
Chi ama gli altri veramente, li ama tutti. Amore per il prossimo è quindi al contempo amore per il tutto, l’amor proprio incluso. È amore puro e amore compiuto, perché ha tutto in tutti, soprattutto sé stesso. Qual è la soluzione? Tutto ciò che rifiuto lo prendo nel mio cuore. Così facendo trovo l’amore per tutto. Attraverso l’amore divento grande.
Cosa significa, in questo contesto, grandezza? Io riconosco che sono uguale a tutti gli altri uomini e loro a me. Allora sono collegato a tutto e attraverso il tutto sono grande.

La risonanza

Farò alcuni esercizi con voi, che ci aiuteranno ad entrare in risonanza con il nostro corpo, con noi da bambini e con i nostri genitori, quando erano a loro volta bambini. Su chi guarda la nostra malattia?
Adesso potete chiudere gli occhi. Faccio una piccola meditazione con voi, durante la quale potete percepire il significato di risonanza e ciò che provoca in noi. Entrate nel vostro corpo e percepite dove vi fa male, dove qualcosa è ammalato, dove qualcosa non funziona. Ciò che fa male o non funziona è chiaramente in dissonanza con il nostro corpo. Ci sdraiamo internamente accanto a questo dolore, accanto a questa malattia, accanto a quest’organo e percepiamo con la malattia, con quest’organo, con questo dolore, verso dove guarda. Con che cosa è in risonanza questa malattia? Con quale persona che forse è stata rifiutata o dimenticata o demonizzata o condannata? Aspettiamo finché entriamo in questo movimento, finché siamo in risonanza e forse vediamo, ad un tratto, verso chi questa malattia guarda. Ad esempio, su un bambino morto precocemente o nato morto o abortito o dato via. O verso qualcuno che abbiamo condannato come criminale, con il quale non vogliamo avere a che fare e con il quale la nostra famiglia non vuole avere a che fare. Guardiamo a questa persona come su una di noi e diciamo internamente a lei con la nostra malattia: “Adesso ti vedo. Sono come te. Tu sei come me. Adesso ti do un posto nella mia anima e nella nostra famiglia. Adesso sei di nuovo con noi, uno di noi. Dinanzi ad una forza più grande, non sei né migliore né peggiore. Dinanzi a lei siamo tutti delle figure di scacchi con i quali gioca in vari modi. Noi riconosciamo te, uguale a noi e noi a te.” Forse possiamo andare anche da altri, persone che abbiamo respinto, con i quali siamo forse arrabbiati, con i quali ci siamo resi colpevoli, e ad ognuno di loro diciamo: “Sì”. Percepiamo il cambiamento nel nostro corpo e nella nostra anima e nel nostro amore.

Su chi abbiamo guardato da bambini?

Ora, questo è stato un primo passo al fine di entrare in empatia con ciò che di fatto significa risonanza. Ciò che provoca in noi e come possiamo, attraverso la risonanza. sperimentare qualcosa di completamente differente, qualcosa di fronte al quale, in precedenza, ci chiudevamo.
Adesso alcune considerazioni finali. Così possiamo continuare l’esercizio. Richiudete gli occhi. Guardatevi da bambini, come vi siete comportati da bambini. A volte il vostro comportamento era tale che i vostri genitori erano preoccupati per voi. Forse pensavano: “Con questo bambino c’è qualcosa che non va. Come può comportarsi così? Perché si ritira, ha paura, si arrabbia, è impaziente, non vuole più studiare, è rassegnato come se niente avesse più un senso?” O quant’altro. Adesso guardate su questo bambino che siete stati ed entrate in empatia. Su chi avete guardato da bambini, quando vi sentivate così, quando vi comportavate così? Dove andava il vostro amore secreto? Con chi eravate in risonanza profonda? Quale persona voleva farsi notare tramite voi, così finalmente potesse essere vista ed amata?
Potete dire a vostro padre o a vostra madre o ad entrambi o anche ad altri: “Per favore, guardate insieme a me con amore.” Ora potete riconoscere, quanto avete amato da bambini. Forse in modo diverso di come veniva aspettato da voi, ma in un legame profondo con qualcuno che non poteva appartenere. Percepite quanto siete stati buoni, quanto lo siete. Va bene. Questo è stato il secondo passo.

Su chi hanno guardato i nostri genitori da bambini?

Adesso facciamo un ulteriore passo. Volete? Va in profondità. Ma rende ricchi e ampi. Potete chiudere di nuovo gli occhi. Adesso guardiamo i nostri genitori, così com’erano. Alcuni forse ci infastidivano quando eravamo bambini, desideravamo che fossero diversi. Adesso li guardiamo bambini a loro volta e guardiamo verso chi guardavano loro da bambini. Chi guardavano che era stato escluso o dimenticato? Loro con chi erano in risonanza e forse lo sono ancora? Attraverso questa risonanza, questo profondo amore secreto, come sono diventati quelli che sono adesso? Guardiamo con loro su questa persona o queste persone con il loro amore e amiamo queste persone come i nostri genitori bambini l’hanno amati, malgrado tutto questo forse succedeva a livello inconscio. Questo profondo movimento andava verso qualcuno per integrarlo. Permettiamo a queste persone di farsi percepite anche in noi. Li guardiamo e diciamo loro: “Sì, ti vedo. Ti do anche io un posto nel mio cuore, con amore.”

Bert Hellinger
fonte: https://www2.hellinger.com/it/



Possono interessarti anche le costellazioni familiari