Silvia Festa
titolare del Centro Essere Luce
(Brescia, 1968) Ho iniziato i miei studi sull’evoluzione spirituale all’età di 20 anni spinta dalla necessità di sapere chi fossi realmente. Durante questa ricerca ho sperimentato vari metodi e praticato varie tecniche olistiche.
A 22 anni (era il 1990) presi in biblioteca un libro scambiandolo per un altro. Quando arrivai a casa dovetti cercare sul vocabolario il significato della parola “sciamanesimo”. Una volta scopertolo dissi al libro: «tu mi hai scelta, ma io non sono pronta» e lo restituii. Spinta da un’amica frequentai i primi corsi di sciamanesimo. Ero incuriosita, ma consideravo che quello che apprendevo fossero solo degli inutili giochi.
Lessi poi un libro di Elizabeth Jenkins; non era un manuale ma mi dissi: «L’ha fatto lei, lo faccio anche io». Mi misi a praticare seguendo l’istinto. Non ci sono parole per descrivere ciò che vissi. Cambiò il mio modo di relazionarmi con il mondo e smisi immediatamente di pensare che le pratiche sciamaniche fossero dei giochi. Intuivo che la risposta alla domanda «chi sono?» andava cercata nella direzione delle esperienze appena vissute.
Una notte feci un grande sogno: una sciamana camminava in montagna saltando agevolmente da un masso all’altro nonostante fosse molto bassa e parecchio anziana. Ogni tanto si fermava ad aspettarmi incoraggiandomi a seguirla con un gesto della mano. Io faticavo a tenere il passo ma sapevo che non potevo far altro che seguire i suoi passi e saltare sulle stesse pietre dove era saltata lei. Non sapevo dove mi portasse, sapevo solo che dovevo seguirla.
Cercai altri corsi a cui partecipare, ma durante il loro svolgimento accadeva qualcosa di strano: quello che veniva spiegato l’avevo già praticato istintivamente da sola. Mi resi conto che i corsi servivano a confermarmi che il sapere che giaceva dentro di me aveva delle basi antiche e riconosciute.
Amici e conoscenti iniziarono a chiedermi di aiutarli usando qualche tecnica sciamanica: nonostante non avessi un sito web e i social network fossero una realtà agli albori e di cui non facevo parte, ben presto la voce si sparse e altre persone iniziarono a contattarmi grazie al passaparola di chi era già stato da me e si era trovato bene (e ad oggi continua).
Arrivarono altri grandi sogni. Nel primo di essi il potere entrava dentro di me, io non volevo perché ne percepivo l’enorme responsabilità ma non potei ribellarmi: “altri” avevano scelto per me. Alcune donne mi portarono al cospetto di una sciamana talmente anziana da percepirla senza tempo che mi disse «Benvenuta tra noi». Seguirono sogni in cui venivo istruita e addestrata e superavo varie prove. In alcuni di essi le persone erano minacciate dai pericoli più svariati e io riuscivo sempre a metterli al sicuro senza mai sentirmi in pericolo sapendo sempre cosa e come fare.
Praticavo trattamenti sciamanici ed energetici e le persone iniziarono a chiedermi di insegnare loro quello che facevo. Sebbene allora sapessi perfettamente come si pratica, sapevo anche che non potevo insegnare, non perché mi mancasse qualche conoscenza, ma perché volevo lasciare che la pratica trasformasse ulteriormente la mia vita. Il tempo per l’insegnamento sarebbe venuto, ma non dovevo essere precipitosa per rispetto degli allievi.
Dopo circa 10 anni di pratica personale, nel 2009 ho deciso di iniziare ad insegnare. Da allora non ho mai smesso ed ancora oggi, osservare l’evoluzione che le persone hanno a seguito di un trattamento sciamanico o per aver seguito un corso, è un privilegio. Ogni volta che sono testimone del manifestarsi dello Spirito mi sento onorata.
A volte mi chiedono se sono una sciamana. Io so solo che ho un talento nelle pratiche sciamaniche che mi si è manifestato. L’ho riconosciuto e continuo a coltivarlo. Quando mi chiamano sciamana e io mi confronto con gli sciamani nativi di popolazioni in cui la tradizione sciamanica è ancora viva e fortemente radicata, che hanno iniziato la loro formazione in tenera età avendo al loro fianco quotidianamente una guida, penso che sia presuntuoso paragonarmici.
Una cosa è certa: la mia ricerca e i miei intenti sono costantemente rivolti a far sì che tutto ciò che faccio (pratica, trattamenti, corsi) sia svolto nel modo più amorevole, rispettoso ed etico possibile.